Il dono di prestare orecchio si perde perché non si ascolta più tessendo e filando. Più l'uditore è dimentico di sé, più ciò che sente si imprime profondamente in lui. Quando il ritmo di lavoro lo ha preso, presta l'orecchio alle storie in un modo tale che si sente gratificato di raccontarle a sua volta. Così è fatta la rete in cui riposa il dono del narrare. Così, ai nostri giorni, questa rete si disfa da ogni parte, dopo essere stata intrecciata migliaia di anni fa, intorno alle forme più antiche dell'artigianato. Walter Benjamin, Il narratore, 1936
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