Si fa un gran parlare di 'storytelling', va di moda nei circoli della politica come del business. Ma qui vi parlerò più semplicemente dell'arte antica del raccontare con la voce. Storytelling appunto, ma nella sua accezione originaria, che ci ricollega ai primi esseri umani seduti intorno al fuoco ad inventare storie.
'To tell' o 'Raccontare' o 'Conter' in francese, sono tutte parole che nella loro origine etimologica significano 'contare', 'calcolare'. "Del resto, che cosa si fa quando si racconta se non mettere in ordine, uno dietro l'altro in una sequenza, gli elementi di una storia?" diceva la narratrice Mara Baronti. Raccontare significa dare una forma intelligibile e, in qualche modo, controllare il misterioso e ininterrotto flusso dell'immaginazione che caratterizza la mente dell'homo sapiens. Il legame che si crea attraverso la voce narrante è qualcosa di primordiale, che sta alla base della capacità umana di creare comunità sempre più grandi e complesse. Nessun nuovo mezzo di comunicazione tecnologico è mai riuscito a scalfire il piacere di raccontare e ascoltare storie narrate solo con la voce, dal semplice racconto di un fatto personale tra amici alle forme più elaborate e rituali, come la narrazione di fiabe ai nostri bambini. In questo blog vi parlerò della narrazione orale come arte performativa, lo spettacolo per voce sola che racconta e crea visioni, apre sentieri, spalanca le porte dell'immaginazione.
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AuthorColtivo l'arte della narrazione orale o 'storytelling' come disciplina artistica e mezzo per comunicare con mondi diversi. Archives
March 2022
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