![]() La fioritura del biancospino (Crataegus monogyna) è una delle meraviglie che segnano il passaggio alla primavera. In forma di arbusto, di solito veniva usato come naturale recinzione dei campi per la fitta trama delle sue spine, insieme al prugnolo, anch'esso dotato di spine e di fiori bianchi che sbocciano poco prima del biancospino. Così, i cespugli che circondano i campi si ricoprono di un candido manto che fiorisce qua e là, poco per volta, da marzo a maggio. Ma il biancospino può crescere anche in forma di albero (anche fino a 6 metri) ed essere molto longevo (si conoscono esemplari di 1000 anni). E' sacro nel mondo celtico dove, essendo l'albero delle fate, segna il confine tra il nostro mondo e quello dell'invisibile. In tempi recenti in Irlanda c'è stata una mobilitazione per far deviare il tracciato di un'autostrada che sarebbe dovuta passare dove, da centinaia di anni, viveva un antico biancospino. Alla fine vinse l'albero delle fate e la strada fu spostata su un altro percorso. Sacro ai greci e ai romani, che lo associavano alla dea Maia, madre di Ermes, veniva celebrato nel mese di maggio dedicato alla dea ed era decorazione beneaugurante per le nozze. Mentre tra i bretoni francesi sembra piuttosto legato alle streghe e per questo motivo i fulmini non possono colpirlo. Il biancospino compare anche nella fede popolare cristiana: è l'albero che dà riparo alla Madonna nella fuga in Egitto e quando sui suoi rami vengono stesi i panni del bambino ad asciugare, l'alberello, che fino ad allora aveva solo spine, inizia a ricoprirsi di bianchi fiori. ![]() Lo stesso albero compare nella leggenda di Giuseppe d'Arimatea e, per un attimo, si intreccia al ben più noto mito del sacro Graal. Si narra che, dopo aver raccolto il sangue di Cristo, Giuseppe d'Arimatea arrivò in Britannia. Qui conficcò a terra il suo bastone che qualche tempo dopo fiorì, trasformandosi in un biancospino. E decise allora che, in quel punto esatto, avrebbe fondato la prima chiesa sul suolo d'Inghilterra, a Glastonbury. In questa tradizione il biancospino fiorisce due volte, a Natale e Pasqua, e nel suo aspetto si venerano i simboli della nuova religione: il bianco per l'Immacolata Concezione, le spine della corona di Gesù e il rosso delle sue bacche che ricorda il sangue di Cristo. Ricordo ancora quando, dopo il lockdown, la prima uscita all'esterno mi portò davanti ad un biancospino in fiore. Mi avvicinai ai rami che sembravano cosparsi di neve, inchinandomi per ringraziare l'albero di quel miracolo. Per questo amo questa poesia di Umberto Saba Di marzo per la via della fontana la siepe s’è svegliata tutta bianca, ma non è neve, quella: è biancospino tremulo ai primi soffi del mattino. Buona Pasqua 2023
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AuthorColtivo l'arte della narrazione orale o 'storytelling' come disciplina artistica e mezzo per comunicare con mondi diversi. Archives
April 2023
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